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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via della Posta Vecchia (R. VI – Parione) (da piazza Navona a piazza dei Massimi)

I Massimo, che ricoprivano, nella corte pontificia, la carica ereditaria di Sopraintendente Generale delle Poste, avevano presso la piazza dei Massimi gli uffici postali.

Mentre quella per l’estero faceva capo alle sedi delle varie ambasciate [1], l’altra aveva, in questa strada, la stazione di partenza.

Una concessione di “tenere poste e cavalli da Roma a Venezia” fu fatta nel 1523 da Clemente VII (Giulio de´ Medici - 1523-1534) a Maffeo di Bergamo, perché i Bergamaschi si erano appunto specializzati in questo servizio.

Dopo il riordino della posta, partivano da questa strada i corrieri per Bologna, che nel XVII secolo facevano stazione a Isola Farnese, Baccano, Monterosi, La Paglia, Scala Tornieri, Lucignano, Siena, Caggio, Tavernelle, S. Casciano, Firenze, Vaglia, Scarperia, Loiano, Pianoro e Bologna. Tutto il viaggio costava allora 33 scudi e 20 baiocchi a persona.

Altro servizio che faceva anche capo alla Posta Vecchia, era quello per Ancona, il quale si fermava per il cambio dei cavalli a Prima Porta, Castelnuovo, Rignano, Civita Castellana, Borghetto, Orticoli, Narni, Terni, Strettura, Spoleto, Passo Camera, Verchiano, Serravalle Muccia, Polverina, Valcimara, Tolentino, Macerata, Recanati, Madonna di Loreto e Ancona.

Il primo maestro delle poste fu nominato da Pio IV (Giovanni Angelo Medici - 1559-1565) nel 1559 nella persona di Ippolito Lampugnano cui seguirono [2] Nerli, Patrizi, Raggi (1691), ecc., finché nel ‘700 i Massimi [3] ebbero il titolo di sovrintendenti generali delle Poste, carica che, a puro titolo onorifico, conservano ancora.[4]

Dice il Rufini (1847): “Per lo passato eravi in questo luogo la “posta dei cavalli”, ed essendo stata traslocata a “Piazza Nicosia” ha lasciato alla presente strada la denominazione di “posta vecchia”.

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[1]               Verso la fine del ‘700 la posta per la Francia aveva le sue rimesse in via Ripetta, di fronte al clavicembalo Borghese, e partiva ogni mercoledì a mezza notte; quella di Genova da via Leccosa, il sabato sera, ed il giovedì quella per la Toscana e faceva recapito al palazzo Firenze, sede dei ministri del Gran Duca.

[2] )            Nel 1658,  mastro generale delle poste era il marchese Patrizio Patrizi, ed era vietato da “chicchessia di recargli pregiudizio, trasportando lettere e pieghi senza licenza scritta”. (Editto del cardinale camerlengo, Archivio di Stato, bandi, volume 23).

[3] )            È nelle loro case che aveva avuto la sua prima sede il servizio del Corriere (servizio postale regolare, con giorni ed orari fissi di partenza ed arrivo della posta).

[4] )            Nell’ala del palazzo Massimo, fra via dei Sediari e via della Posta Vecchia, abitò Vincenzo Monti, in casa dell’abate Ferretti del quale amò la bellissima moglie Clementina.

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Lapidi, Edicole e Chiese :

- Via della Posta Vecchia

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